LO STUDIO

L’obbiettivo dello studio è di garantire un servizio puntuale e specializzato, valutando personalmente il percorso da intraprende sulla base della notrmativa fiscale e tributaria.

L’Avv. Alfio Mario Gambino è il fondatore dello studio e da oltre un decennio assiste personalmente i propri clienti, garantendo un dialogo diretto e privilegiato. Conseguita la laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania frequenta da subito primari studi legali specializzati in diritto tributario per poi completare il suo percorso con il Master biennale dell’UNCAT (Unione Nazionale Camere degli Avvocati Tributaristi), facendo oggi parte della Camera degli Avvocati Tributaristi di Catania.

Autore di diversi articoli e approfondimenti in materia tributaria ed esattoriale, collabora attivamente in progetti specialisiti regionali e nazionali in materia fiscale.

RIVISTE SPECIALIZZATE,  TESTATE GIORNALISTICHE E SITI CHE RIPORTANO ALCUNI NOSTRI SUCCESSI

Dalla rivista e sito internet AFFARITALIANI.IT (https://www.affaritaliani.it): Agenzia delle Entrate, si cambia. Addio redditometro. Svolta Fisco-Canone Rai

Agenzia delle Entrate sconfitta, addio al redditometro, il suo uso sarebbe illegittimo, lo dichiara una sentenza

Addio redditometro, il sistema del Fisco per combattere l’evasione fiscale sarebbe illegittimo

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Dalla rivista scientifica DIRITTO ITALIANO ( www.dirittoitaliano.com): Redditometro ko - Decadenza e irragionevolezza dei risultati

Nota a sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Catania, Sez. 13, n. 473 del 11.01.2016

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Dalla rivista ITALIA OGGI SETTE DEL 21 marzo recensita dal dott. Nicola Fuoco
Dalla SITO INTERNET BLASTINGNEWS (www.it.blastingnews.com): Agenzia delle Entrate sconfitta, arriva l'addio al redditometro?

Il tanto temuto redditometro rischia di non poter essere più utilizzato per gli accertamenti fiscali.

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Il tanto atteso e studiato sistema per scovare gli evasori fiscali, ovvero il redditometro, potrebbe non essere più utilizzato dall’Agenzia delle Entrate a causa di una sentenza che ne vieta l’utilizzo in quanto il suo uso sarebbe illegittimo. Dopo le tante polemiche innescate alla notizia dell’applicazione del sistema per scovare anche la minore evasione fiscale e le recenti comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate in merito alla multa inerente al mancato pagamento del canone Rai, ora l’agenzia di riscossione dovrà fare un passo indietro e tornare ai vecchi metodi.

Tasse e fisco nell’occhio del ciclone

Secondo quanto dichiarato nella sentenza emessa dalla Commissione Tributaria di Catania. Le modalità utilizzate per gli accertamenti fiscali attraverso il redditometro sarebbero non conformi a quello che prevede la normativa e violerebbe la privacy delle persone, nello specifico, la sentenza cita: “i decreti in materia sono stati emanati senza che la legge abbia mai attribuito al governo il potere di attuare tale materia”. Il redditometro infatti, il quale attraverso un incrocio di dati sensibili di ogni singolo soggetto incrocia gli introiti con le spese e verifica la percentuale di eventuale evasione delle tasse, tratterebbe dati personali senza le giuste autorizzazioni e pertanto, secondo quanto stabilito Commissione in Catania, gli accertamenti effettuati attraverso tale sistema sarebbero da ritenersi non validi e le eventuali contestazione fiscali da ritenersi nulle.

Il redditometro va k.o.

Una vera e propria sconfitta nei confronti dello Stato e dell’Agenzia delle Entrate che in base a quanto deciso dai giudici tributari di Catania, potrebbero vedersi contestati gli accertamenti fiscali inviati e fare marcia indietro all’utilizzo del sistema scova evasori. Il redditometro infatti, ha le potenzialità per verificare ed incrociare una serie di dati sensibili e qual’ora si verifichi un’eventuale incongruenza con criteri del 20% di anomalia, segnala il nominativo per effettuare un successivo controllo fiscale approfondito, al fine di contestare l’eventuale evasione fiscale e le successive sanzioni da pagare.